Case history – Unioni civili

Case history – unioni civili

Titolo

Le unioni civili sono sempre esistite, basta usare gli strumenti in maniera opportuna…

Il Cliente

Anni prima delle recenti aperture legislative alle unioni civili, due donne conviventi in Italia avevano soddisfatto la propria esigenza di “completare la famiglia” con una innovativa forma di adozione a distanza di un bambino orfano. Nel rispetto della privacy dei nostri Clienti, ogni case history viene illustrata in forma anonima.

L’esigenza del Cliente

La coppia desiderava ricostruire gli effetti di una successione legittima, come se fosse una coppia sposata con un figlio naturale: il “coniuge” superstite eredita insieme al “figlio”, che eredita tutto quando viene a mancare anche il secondo “genitore”.

In base alla normativa vigente all’epoca dei fatti, la coppia non poteva contrarre matrimonio e il bambino non poteva essere adottato in quanto mancava un “contesto familiare regolare” ai sensi di legge.

Ciascuno dei due “coniugi” voleva essere sicuro che al bambino andasse l’eredità, senza possibilità per il più longevo dei due di cambiare idea a posteriori né di far intervenire successioni legittime a favore delle famiglie di provenienza.

Il patrimonio includeva un immobile cointestato alla coppia, oltre a titoli ed altri beni mobili.

La soluzione di Studio Guzzi

Dopo aver approfondito l’esigenza del Cliente e i vincoli giuridici esistenti in questa fattispecie, sono stati individuati gli strumenti necessari per soddisfare la coppia.

Coinvolgendo associazioni locali la coppia ha individuato un’altra famiglia, senza figli e disponibile a richiedere formalmente l’adozione del bambino; con una scrittura privata la coppia si è impegnata a coprire tutte le spese di istruzione del bambino, riducendo al minimo l’impegno economico per la famiglia adottante.

La coppia ha donato – ciascuno per il suo 50% – la nuda proprietà dell’immobile al bambino, nominando la famiglia adottante come curatore del minore, riservandosi un usufrutto vitalizio con accrescimento reciproco in caso di premorienza di uno dei due.

I vantaggi per il Cliente

Il percorso scelto ha consentito al Cliente di conseguire i seguenti risultati:

  • Vincolo familiare. La questione più delicata era far vivere realmente il senso di “famiglia” al Cliente, in un momento storico in cui la normativa in Italia dava pochi margini di manovra. La famiglia adottante ha dato vitto e alloggio al bambino, creandogli un contesto affettivo e protettivo degno di rispetto; le due donne della coppia si relazionavano col bambino come “zie”, consentendo lo sviluppo di un legame affettivo concreto e una cornice di “famiglia allargata” in cui il bambino, a casa delle “zie”, si sentiva realmente a casa sua. Casa che da adulto avrebbe ereditato.
  • Il mix di strumenti giuridici utilizzati ha consentito al Cliente di vivere nella casa anche dopo la prematura scomparsa di uno dei “coniugi”, evitando che il bambino – divenuto maggiorenne – potesse approfittarsene della situazione, pur salvaguardando il suo diritto di “ereditare” alla scomparsa anche della seconda “zia”.
  • Legalità. La soluzione adottata era pienamente compatibile con la legislazione vigente e non si prestava ad impugnazioni da parte di terzi.
  • Il contesto socio-culturale in cui si ubicava la vicenda, un paese di provincia di non grandi dimensioni, richiedeva la massima discrezione per evitare scandali mediatici, potenzialmente lesivi di un mondo di affetti reali e concreti. La selezione attenta di tutti gli attori coinvolti, incluso notai e avvocati incaricati in un’altra provincia, è stata strumentale per gestire tutta la vicenda in un aurea di “normalità”.

Perché il Cliente ha scelto Studio Guzzi

Studio Guzzi collabora con i Clienti, supportandoli nelle loro vicende e mettendo al loro servizio il know-how, le competenze, la professionalità e la creatività necessaria per proporre e attuare soluzioni e servizi innovativi e su misura.

Il Cliente si è affidato a Studio Guzzi per la sua profonda esperienza di in materia di immobili e di contratti atipici: nei casi pi complessi, è indispensabile avere un’unica regia per coordinare gli interventi di tutti i professionisti e gli specialisti coinvolti.